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Le elaborazioni
Le
elaborazioni
con caffè

La
definizione

Secondo la metodologia Sapiens, si parla di elaborazione finale quando il caffè viene elaborato in un piatto o una bevanda destinati al consumatore finale (esempio: un caffè espresso).

Un’elaborazione intermedia è quell'elaborazione realizzata come parte di un’elaborazione finale da bere o da mangiare, insieme a uno o vari prodotti e/o altre elaborazioni intermedie distinte (un caffè espresso come ingrediente di un sorbetto al caffè).

Caffè filtrato Caffè espresso preparato al bar

Il caffè
come
bevanda

Il caffè
come
bevanda

Nel mondo occidentale, il termine caffè è più diffuso per definire la bevanda, intesa come elaborazione finale pronta all’ingestione da parte del consumatore.

Intendiamo il caffè come elaborazione da bere quando la polvere entra in contatto con l’acqua subendo così una modificazione e, in questo caso, passando da uno stato solido allo stato liquido, da un prodotto confezionato a una bevanda. Quindi, molto spesso quando parliamo di caffè come elaborazione facciamo riferimento a una bevanda.

Caffè schiumato, bar
Caffè filtrato Lavazza

Secondo la definizione Sapiens, per potersi chiamare bevanda, un’elaborazione deve soddisfare i seguenti criteri:

  • Trovarsi allo stato liquido al momento del consumo
  • Avere una percentuale d’acqua nella composizione finale
  • Essere usata per bere e non per mangiare o cucinare
  • Soddisfare 3 di questi 4 criteri del contesto esperienziale:
  1. Fungere da accompagnamento
  2. Figurare individualmente durante l’aperitivo o dopo il pasto
  3. Figurare in un contesto di intrattenimento
  4. Fungere da refrigerio
Latte art Caffè turco

Nel caso del caffè, l’elaborazione finale è sempre ricavata a partire da un prodotto elaborato, ovvero dai chicchi di caffè tostati, interi o macinati.

Acqua calda versata in porta filtro Caffè turco

La third
wave

del caffè

La third
wave

del caffè

La terza ondata del caffè si lega al trend della gastronomia come esperienza, per cui il consumatore si trova a consumare la bevanda con più cura e consapevolezza.

Le tendenze dell’ultimo millennio si sono spinte sempre di più verso una differenziazione del prodotto, che passa dall’essere una commodity a essere addirittura un bene di lusso. Questo movimento del settore del caffè è detto Third Wave of Coffee, dove il caffè è trattato come un prodotto artigianale e dove baristi e torrefattori sono in grado di raccontare al consumatore la filiera di produzione diretta, seguendo una filosofia basata prima di tutto sulla tracciabilità.

Bancone in legno di un coffee bar

Lo scopo della Third Wave del caffè è infatti quello di far passare il messaggio che un espresso non è stato elaborato unicamente dal barista, ma da un’intera catena di produzione identificabile e trasparente.

Barista che prepara un cappuccino

La recente evoluzione dei luoghi di consumo del caffè ha fatto sì che anche il consumatore medio diventasse ricettivo agli stimoli dell’industria e del mercato.

Il consumatore di nuova generazione ha una formazione culturale tale da investire tempo e soldi nella ricerca di un caffè che esprima complessità aromatiche e che vada oltre la più economica e diffusa elaborazione standard di un qualsiasi bar tradizionale.

Di conseguenza, anche i prodotti elaborati reperibili sul mercato si adattano alle nuove esigenze ed è ormai buona pratica fra i connoisseurs indicare sulle etichette quante più informazioni possano fornire una conoscenza a tutto tondo del prodotto, come ad esempio il nome della piantagione, il tipo di raccolta, la procedura di lavorazione, la data di tostatura, la varietà di caffè e le note riconoscibili al palato.

Come mai parliamo di terza ondata del caffè? Cos’è successo nella prima e nella seconda?

La prima e la seconda “wave”

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Seconda ondata

Chiamiamo invece “seconda ondata” la fase di espansione dei grandi coffee shop americani, dove la qualità dei caffè presenti sul mercato comincia a differenziarsi: alcuni diventano un vezzo da concedersi ogni tanto. In questa fase più artigianale si inizia a prestare attenzione al tipo di tostatura e all’origine del caffè. Negli stessi anni, l’espresso diventa una vera e propria bevanda mondiale.

Prima ondata

Nei primi anni Sessanta il caffè diventa un bene di consumo ampiamente diffuso in tutti i ceti sociali. Non a caso, è il decennio dell’avvento dei bar e della produzione di massa industriale che ne permette il consumo a casa. Questo momento storico viene identificato come “prima ondata” del caffè.

Prima e seconda wave del caffè

Le fasi che hanno preceduto la Third Wave del caffè: l’aumento dell’interesse verso il caffè a partire dalla fine degli anni Sessanta, il passaggio dal consumo domestico a quello pubblico, l’avvento dei grandi coffee shop e la moda dell’espresso.

Chiamiamo invece “seconda ondata” la fase di espansione dei grandi coffee shop americani, dove la qualità dei caffè presenti sul mercato comincia a differenziarsi: alcuni diventano un vezzo da concedersi ogni tanto. In questa fase più artigianale si inizia a prestare attenzione al tipo di tostatura e all’origine del caffè. Negli stessi anni, l’espresso diventa una vera e propria bevanda mondiale.

La quarta ondata

Seguendo le evoluzioni della Third Wave, si prevede che la “quarta ondata” di tendenza che colpirà le elaborazioni vedrà un consumatore ancora più presente, capace di scegliere non solo la varietà di caffè, ma anche la quantità di macinato ed il metodo di estrazione da privilegiare.

Tazzina di caffè e cucchiaino dall'alto Caffè in grani
Tazzina di caffè espresso sopra un libro

Abitudini di
consumo

Abitudini di
consumo

Bere caffè è un’abitudine culturale che varia di paese in paese a seconda delle mode e delle classi sociali.

Per comprendere le funzioni della bevanda è necessario analizzare il consumo e la diffusione all’interno delle maggiori società che ne fanno uso. Comprendere la distribuzione dei coffee lovers a livello globale è inoltre essenziale al fine di trattare il caffè nella maniera più adeguata anche nella ristorazione gastronomica.

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Italia

L’Italia ha un ruolo da protagonista nell’industria globale del caffè. Rappresenta il 13% del consumo europeo, dove una singola persona consuma in media 5,6 kg di caffè all’anno

Macchiato
Cappuccino
Espresso

Lo stesso caffè può essere percepito in modo diverso a seconda della persona che lo consuma.

Ragazza beve un cappuccino Ragazzo beve un caffè al vetro Uomo mentre beve un caffè

Elaborazioni

Elaborazioni

Tecniche e strumenti

Nel mondo della caffetteria possiamo identificare svariate tecniche di estrazione del caffè correlate a diversi strumenti. A seconda dello stabilimento gastronomico in cui ci troviamo potrà essere scontato o molto raro interfacciarsi a una determinata tecnica: pressione, immersione, percolazione o bollitura.

Le ricette

I quattro prodotti che compongono le principali elaborazioni a base di caffè sia a casa che nei bar sono acqua, caffè, latte e zucchero.

Acqua L’acqua costituisce il 98% di una tazza di caffè, dunque la sua qualità ha un impatto molto diretto sull’aroma finale dell’elaborazione. Conseguentemente, l’acqua per estrarre il caffè deve essere inodore, limpida e a pH neutro, non troppo carica di minerali.

Caffè Per capire se un caffè sia di qualità dobbiamo tenere in conto diversi fattori come la regione di provenienza, la varietà, l’altitudine di raccolta, il metodo di lavorazione e il suo profilo aromatico. In più, sul mercato si trovano pacchi di caffè tostato blend o single origin.

Latte In tutto il mondo è pratica comune aggiungere del latte al proprio caffè, caldo o freddo. Per “macchiare” un caffè è possibile schiumare qualsiasi tipo di latte, animale o vegetale, considerando che la consistenza e il sapore dell’elaborazione variano a seconda delle sue caratteristiche.

Zucchero Per moltissimi consumatori lo zucchero costituisce un ingrediente imprescindibile in una tazza di caffè, che sia bianco o di canna. Quest’ultimo dona al caffè un sapore più rotondo, con sentori di melassa che ricordano il caramello.

In bar e ristoranti si è soliti servire lo zucchero in bustine monodose alla portata del cliente, con peso variabile da 2 a 8 grammi.

L'espresso

Schema per la preparazione di un caffè espresso

Fonte: dos][grapas

Tecnica di estrazione
Pressione >9bar
Strumento di estrazione
Macchina espresso
Strumento di intazzamento
Tazzina in ceramica o bicchierino in vetro
Temperatura di servizio
75 °C
Potenziale di via
2 min al massimo
Valore calorico
2 kcal
Ordine di servizio
Chiusura pasto, a colazione o merenda, solo
Grado di complessità
Basso
Grado di tendenza
Alto
Momento della giornata
A qualsiasi ora, ma mai a inizio pasto o in accompagnamento a pietanze salate
Stab. gastronomico
Qualsiasi
Origine
Italia, Torino, 1884
Autore
Moriondo

Le bevande

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  • Caffè Macchiato Caffè Macchiato
  • Cappuccino Cappuccino
  • Flat White Flat White
  • Latte Macchiato Latte Macchiato
  • Caffè Americano Americano
  • Shakerato Shakerato
  • Marocchino Marocchino
  • Chemex Chemex
  • Bicerin Bicerin
  • Eiskaffee Eiskaffee
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Question

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Coffee & Spirits

Un cocktail è un’elaborazione liquida che si beve. La tecnica principale per ottenerlo è la miscelazione. In mixology, la disciplina che mostra l’abilità di mixare fra loro diverse elaborazioni (alcoliche e non) è detta Coffee & Spirits.

Caffè corretto

Anche nei bar tradizionali è possibile trovare un’elaborazione a base di caffè che preveda l’interazione con un prodotto alcolico: è il caso del caffè corretto. In Italia, il consumatore specifica al barista con che liquore desidera ricevere la “correzione”: ad esempio con grappa, brandy, sambuca, Bailey’s.

L’elaborazione calda e alcolica con caffè più conosciuta al mondo è l’Irish Coffee, bevanda rinvigorente consumata soprattutto nella stagione fredda, composta da caffè, zucchero di canna, whiskey e panna liquida. L’elaborazione calda e alcolica con caffè più conosciuta al mondo è l’Irish Coffee, bevanda rinvigorente consumata soprattutto nella stagione fredda, composta da caffè, zucchero di canna, whiskey e panna liquida.

Irish Coffee
Caffè shakerato

Nell’arte della miscelazione non si lavora il caffè partendo solo da un’elaborazione classica da bar, ma anche usando prodotti già elaborati come un liquore a base di caffè. Il liquore di caffè, per eccellenza, conosciuto globalmente, è la Kahlúa, originario di Veracruz, Messico.
I drink classici a base di Kahlúa preparati nella maggior parte dei cocktail bar sono l’Espresso Martini, il White Russian e il B-52.

In generale, nel mercato dei distillati è possibile trovare prodotti elaborati con caffè a base di vodka, tequila, mezcal e whisky. L’aroma del caffè è inoltre ampiamente apprezzato in abbinamento al gin: è il caso del Turbo Gin & Tonic o del Negroni al caffè.

Turbo Gin & Tonic

Ingredienti:
35 ml Gin
10 ml Caffè Cold Brew
50 ml Acqua tonica
Cubetti di ghiaccio

Preparazione:
1. Riempire un calice grande da cocktail con i cubetti di ghiaccio
2. Versarci dentro il gin e il cold brew
3. Allungare con l’acqua tonica

Passion Me Cocktail
Passion Me Cocktail
Passion Me Cocktail
Passion Me Cocktail

Passion-me

Nell’alta ristorazione gastronomica è possibile trovare bevande a base di caffè più complesse. Ne è un esempio il passion›me by elBulli, elaborazione creata da Ferran Adrià in collaborazione con Lavazza composta da caffè, frutto della passione e menta. La particolarità di questa elaborazione risiede nelle modalità di servizio, dove gioca una parte fondamentale l’aspetto esperienziale: il cliente diventa bartender, finendo lui stesso la miscelazione della bevanda attraverso strumenti di degustazione appositamente disegnati.

Fase 1
Fase 2
Fase 3
Fase 4

Il caffè in cucina

L’utilizzo dei chicchi di caffè come cibo è presente fin dalle sue origini. Già nel Secolo XVI, nei testi scritti dai primi occidentali che avevano visitato lo Yemen, si legge che i chicchi di caffè venivano bolliti in acqua per risultare più digeribili e assunti sotto forma di decotto.

Solitamente, un cuoco parte dai chicchi tostati interi quando vuole trasmettere il loro aroma a un’altra elaborazione attraverso cottura, macerazione, marinatura ecc.

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Preparazioni
dolci

Nel mondo del dolce, il caffè è utilizzato in modo ancora più ampio in tutte le sue forme: in polvere, come infusione o come concentrato. Si utilizza nelle elaborazioni di base della pasticceria per fare gelati, sorbetti, torte, semifreddi, ripieni, creme, flan, mousse, pudding, gelatine, caramelle ecc.

Preparazioni
salate

Nel mondo del salato, il caffè si può utilizzare ad esempio in forma liquida con olio e aceto per realizzare vinaigrettes, marinature o condimenti per preparazioni calde e fredde. Inoltre, si utilizza per fondi di cottura, fumetti e consommé, i quali possono essere poi trasformati in salse o gelatine. Può essere aggiunto a brasati o ragù, ai quali conferisce note aromatiche e di colore.

Preparazioni dolci e salate

A seconda del Paese e della tipologia di bar in cui ci troviamo, l’offerta gastronomica in abbinamento al caffè varia. Inoltre, il caffè stesso può divenire un ingrediente per l’elaborazione di piatti salati e per una grande quantità di ricette dolci.

Nel mondo del salato, il caffè si può utilizzare ad esempio in forma liquida con olio e aceto per realizzare vinaigrettes, marinature o condimenti per preparazioni calde e fredde. Inoltre, si utilizza per fondi di cottura, fumetti e consommé, i quali possono essere poi trasformati in salse o gelatine. Può essere aggiunto a brasati o ragù, ai quali conferisce note aromatiche e di colore.

Caffè: dove
e quando

Caffè: dove
e quando

Le elaborazioni con caffè cambiano a seconda del luogo in cui le si è ordinate e dalla funzione che assumono per il consumatore.

Nel mondo occidentale possiamo bere caffè in moltissimi contesti, sia pubblici che privati. All’interno della ristorazione gastronomica Coffee Sapiens prende in esame quattro spazi pubblici di consumo che servono caffè con lo scopo di raggiungere un’offerta di qualità: il bar tradizionale, il caffè storico, il coffee bar e il ristorante.

L'impatto
socio
culturale

L'impatto
socio
culturale

La presenza del caffè nella vita quotidiana delle persone è cruciale e si riflette in diversi ambiti, creando un terreno fertile di ricerca e innovazione in più discipline.

Quello del caffè è un ambito globale in cui le ramificazioni, grazie soprattutto al fascino esercitato da questa bevanda, sembrano infinite. La diffusione del caffè e il suo apprezzamento hanno portato conseguenze evidenti sia in ambito scientifico che in ambito artistico.

La
storia

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Capitoli coinvolti

Cap. 1

Cos'è il 'caffè'? La definizione Sapiens

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Cap. 4

Il caffè come elaborazione: uso e consumo nel mondo occidentale

Scopri di più

Cap. 5

Le elaborazioni con caffè

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Cap. 6

Il caffè: dove e quando berlo

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Cap. 14

La storia del caffè come bevanda: dall’antichità ad oggi

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Le origini
La bevanda in Etiopia e
Medio Oriente
L’odierna Etiopia – culla dell’origine della pianta – è anche la zona in cui plausibilmente la bevanda del caffè è stata realizzata per la prima volta intorno al Secolo IX d.C.
Una volta diffusasi l’abitudine di bere il caffè buna fra gli Etiopi, la sua preparazione si espanse a seguito dell’intensificazione degli scambi tra la Penisola Araba meridionale e il Corno d’Africa, fra i Secoli IX e X d.C.
Donna macina caffè con mortaio
Sec. VIII

Durante la cosiddetta Età dell’Oro dell’Islam, la bevanda ricavata dalla pianta del caffè veniva bevuta calda e la sua diffusione in funzione religiosa tra i monaci sufi contribuì ad allargarne il consumo verso altri contesti, prima privati per i ceti più abbienti e in seguito anche popolari.

Caffè versato in tazzina

Nelle corti di Istanbul venne sperimentato un metodo per esaltare l’aroma: i grani venivano tostati al fuoco, per essere in seguito macinati finemente e bolliti lentamente con acqua sopra la brace. Questo sistema portò alla creazione del tipico strumento da caffè turco, il cezve, piccolo recipiente metallico con manico allungato.

I kahve kanes – grande novità di questo periodo – si diffusero rapidamente come centri di vita religiosa e intellettuale, spazi pubblici dove proliferavano le conversazioni di mercanti e uomini di cultura.

Storia del caffè
come elaborazione e spazio
gastronomico nel
mondo occidentale
Il caffè nel XVII secolo

Nella seconda metà del Secolo XVII le coffee house si sono radicate come luoghi di aggregazione dove la nascente borghesia poteva ritrovarsi e dove gli intellettuali potevano iniziare a far circolare idee illuministe, liberali, romantiche e democratiche.

Il caffè conquista
l'Europa
1575-1720

La “missione” delle prime coffee house in Europa è offrire un ambiente diverso dalle taverne e botteghe. Tranquillo, inclusivo e stimolante. Un luogo di conversazione e incontro nel flusso della vita quotidiana.

A fine secolo sono già di moda nomi stranieri e miscele di caffè macinati, specialmente i blend regionali o quelli considerati più esotici, come Arabica, Java e Bourbon. La tecnica di elaborazione più popolare nel Secolo XVII prevedeva l’infusione per bollitura.

Il caffettiere ambulante Illustrazione di una coffee house

Il caffè ottenuto per infusione era probabilmente più debole rispetto a quello odierno. Inizialmente bollito e non filtrato, risultava spesso eccessivamente amaro, aspro e forte. Non riuscì pertanto a soddisfare da subito i palati dei nuovi consumatori europei, infastiditi perlopiù dal residuo dei fondi.

Politico e letterario: il
Caffè illuminista e
romantico

I Caffè occidentali si integrarono progressivamente con la cultura e i valori borghesi – come l’etica del lavoro, la moderazione, il buon senso, i buoni costumi – categoria in ascesa rispetto alla decadente nobiltà, che preferiva un consumo privato delle bevande esotiche.

1771

La circolazione del prodotto elaborato venne limitata o impedita in diverse circostanze, come avvenne nel 1771 con Federico II di Prussia e con il Blocco Continentale (1806) di Napoleone. In entrambe le occasioni si diffusero surrogati, come la cicoria, e altri ingredienti da aggiungere al caffè per modificarne la natura o in sua sostituzione.

1802

Un notevole miglioramento dell’elaborazione del caffè si ebbe con l’introduzione del metodo a percolazione (o filtro), con la borsa in carta, in stoffa o con una maglia metallica, il cui presunto primo brevetto, del francese Henrion, risalirebbe al 1802.

Caffè a Saragozza, XIX secolo

Diversi locali fatiscenti furono rilevati o trasformati in caffè-concerto, spazi che offrivano un servizio di bevande e alimenti abbinato a uno spettacolo teatrale, comico o musicale su di un palcoscenico spesso improvvisato per attrarre nuove tipologie di clienti.

Istruzioni caffettiera francese Ilustracion spagnola, XIX secolo

SEC. XVIII

A metà del Secolo XVIII si estese la moda di stabilire tavolini al di fuori dei locali di rilievo.

Diventa sempre più popolare all’interno dei locali pubblici l’uso di ingredienti come panna e latte per le elaborazioni con caffè. A metà del Secolo XIX venne inventata la zolletta di zucchero individuale, che poteva accompagnare il corredo di servizio della bevanda.

Il caffè dalla Belle
Époque alle Guerre
Mondiali

A inizio secolo comparsero negli Stati Uniti i primi brevetti per il processo di confezionamento sottovuoto e i primi brevetti e commercializzazioni di caffè istantaneo, ampiamente consumato dai soldati americani nella Prima Guerra Mondiale.

1947

L’innovazione tecnologica che portò la maggiore rivoluzione del servizio e del consumo di caffè fu la creazione della macchina per l’espresso.

Achille Gaggia depositò un nuovo brevetto riguardante l’introduzione del pistone: il funzionamento “a torchio” viene sostituito grazie all’inserimento di una leva in grado di pompare acqua sotto pressione sulla polvere di caffè.

Caffè Nazionale, Brescia
Rivoluzione espresso e
Second Wave of Coffee

Dagli anni del cosiddetto boom economico la giornata lavorativa delle comunità urbane occidentali si struttura intorno a routines sempre più consolidate, tra cui le pause caffè.

Macchina per il caffè, inizio XX secolo

1963

Venne istituita l’Organizzazione Internazionale del Caffè (International Coffee Organization, ICO), al fine di migliorare la cooperazione tra le nazioni che consumano, distribuiscono e producono caffè. I principali torrefattori europei dominano il mercato del caffè con prodotti sempre più tecnificati e diversificati a seconda del mercato di destinazione.

Macchina da bar Faema

Dal punto di vista delle elaborazioni, siamo in un periodo di grandi cambiamenti. L’istituzionalizzazione dell’espresso cremoso, dovuta al miglioramento dei macchinari avviato dalla Gaggia, portò alla diversificazione degli espresso-based beverages come il caffè macchiato e il cappuccino.

Elaborazioni inedite e
abitudini diversificate

I cosiddetti signature coffee sono bevande uniche e originali che esprimono la natura e la filosofia del barista o del locale in cui sono create. Un esempio concreto giunge nel mondo dei cocktail con i Coffeetails firmati Lavazza.

Molecole di caffè

Per quanto riguarda il consumo domestico, le capsule hanno avuto una notevole espansione negli Stati Uniti e nell’Europa occidentale, grazie anche alla loro facilità di utilizzo e al progresso tecnico delle macchinette di estrazione.

2015

Nel 2015, Lavazza, Argotec e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) sviluppano ISSpresso, la prima macchina espresso a capsule in grado di estrarre il caffè nello spazio.

Il 3 maggio l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti beve il primo caffè espresso in orbita.

Capitoli coinvolti
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Cap. 1

Cos'è il 'caffè'? La definizione Sapiens

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Cap. 4

Il caffè come elaborazione: uso e consumo nel mondo occidentale

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Cap. 5

Le elaborazioni con caffè

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Cap. 6

Il caffè: dove e quando berlo

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Cap. 14

La storia del caffè come bevanda: dall’antichità ad oggi

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